Di seguito un sunto di una
epistola del religioso sciita irano-libanese Musa Sadr al premier iraniano
Alam, risalente agli anni ’70.
Musa Sadr |
Epistola di Musa Sadr (1) ad
Asadollah Alam (2)
Sua Eccellenza Signor Asadollah
Alam cancelliere del Re dei re (3) dell’Iran,
ho sentito che è stato colto da
un malanno, spero che possa riprendersi al più presto. Non appena ho ricevuto
la notizia mi sono preoccupato, visto anche la nostra datata amicizia mi sono
affrettato a scriverle. Nonostante gli eventi accaduti il nostro legame rimane
intatto. Spero che il vostro servizio possa essere utile alla causa del Paese e
degli sciiti dell’Imam Ali (pace su di lui).
Oggi mi trovo al Cairo, ma mi
appresto a tornare in Libano. Ho discusso ampiamente col Presidente e col
Ministro degli Esteri. La situazione libanese ha una calma apparente e anche
nel sud le diatribe sono minime. Però ci sono molti problemi, decine di
migliaia di sfollati, migliaia di orfani, alunni senza scuole, case distrutte.
Da Beirut si sono riversate molte persone verso sud per cercare riparo. Abbiamo
avuto 12 milioni di Toman (4) di aiuti popolari, ma è una cifra bassa rispetto
alle necessità.
La situazione politica è
difficile; la cosa più pericolosa in assoluto è il tentativo del fronte
maronita di, una volta accantonato il sogno della secessione, creare uno Stato
nello Stato, con enti, centri di ricerca e istruzione separati dagli altri
libanesi. Tutti i giovani sono armati. Vogliono creare una società
cristiano-maronita separata e chiunque si opponga è minacciato.
Senza ombra di dubbio gli errori
dei palestinesi e della sinistra radicale hanno avuto un ruolo in tutto ciò,
però questi eventi stanno mandando all’aria il Libano e tutto il Medio Oriente.
Inoltre la minaccia israeliana è sempre alle porte.
Sembrerebbe che il ruolo dell’esercito
arabo non può essere l’unica soluzione alla crisi. In ogni caso ho parlato col
Presidente Sadat e abbiamo deciso di agire in squadra con la Siria. Oltre a
farle questo resoconto, vorrei chiedere a lei di intercedere presso il Re dei
re, affinché possa aiutarci nella difficile situazione del sud del Libano. Se
non ci saranno aiuti, la disperazione tra la gente aumenterà.
Gentile Signor Alam, è giusto che
tutte le porte vengano chiuse? Negli anni passati ho tentato di promuovere un
dialogo, ma tutte le porte mi sono state chiuse in faccia.
Nel mio incontro col Presidente
Sadat, egli ha avuto modo di elogiare il Re dei re, da lui definito come “imperatore”,
e ha ritenuto importante il ruolo iraniano per cercare di trovare una soluzione
alla crisi che non riguarda solo gli arabi, ma tutta la regione.
Il Presidente ha elogiato il Re
dei re, soprattutto per quanto riguarda la sua apertura mentale e la sua
visione in politica internazionale. Io mi sono sentito orgoglioso.
Ho chiesto un sostentamento anche
dalla Giordania. Alla fine di giugno andrò in Europa per motivi di salute, mi
piacerebbe avere l’opportunità di incontrare un suo emissario o rappresentante.
Mi saluti tutti, soprattutto il Re dei re. Chiedo a Dio di proteggere lei e il
Re.
A presto
22 maggio 1977
Asadollah Alam |
Tratto da “Le memorie di Alam”,
testo pubblicato in Iran. La traduzione è a cura di Ali Reza Jalali.
1-
Su Musa Sadr vedi http://www.centrostudimediterraneo.com/aree-geografiche/asia/vicino-oriente/80-limm-musa-al-sadr-e-il-risveglio-della-comunita-sciita-libanese-dal-quietismo-alla-resistenza.html
3-
Letteralmente “Shah an-shah”,
uno dei titoli del sovrano iraniano Mohammad Reza Pahlavi
4-
Moneta iraniana
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