Mohammad Sadeq Kushki, docente all’Università di Tehran,
esperto di politica internazionale, risponde alle domande dell’agenzia iraniana
IRNA sulla crisi irachena e il ruolo degli USA.
IRNA – Perché gli USA hanno deciso di attaccare le
postazioni dell’ISIS così tardi?
Kushki – In generale l’ISIS agisce negli interessi degli USA
e di Israele. Washington negli ultimi anni ha perso influenza nello scacchiere
iracheno a scapito dell’Iran. Gli USA vogliono che l’Iraq non riesca a svolgere
un ruolo regionale a favore dell’Iran, ma sia coinvolto in diatribe interne
infinite e deleterie. Israele poi vedeva nell’avanzata dell’ISIS la possibilità
di indebolire il governo sciita di Baghdad e per questi motivi gli Stati Uniti
non avevano interesse ad agire contro i miliziani dello Stato Islamico. Ma il
problema è che l’avanzata dell’ISIS e la passività americana ha costretto gli
iracheni a rivolgersi ancora di più all’Iran. Gli USA si sono accorti di questo
fatto e hanno deciso di rimediare, anche se in ritardo, tornando a giocare un
ruolo importante a livello strategico in Iraq.
IRNA – Con questa interpretazione però potremmo dire che l’azione
USA potrebbe svilupparsi in tutto l’Iraq e anche in Siria?
Kushki – No, perché l’azione americana contro l’ISIS è più
che altro simbolica; come ho detto prima l’azione dell’ISIS è nell’interesse
degli USA.
IRNA – Considerando che l’ISIS controlla ormai alcuni pozzi
petroliferi, una importante diga e alcune città, come possono pensare gli
americani di fronteggiare e sconfiggere l’ISIS?
Kushki – Gli USA non hanno interesse a contrastare l’ISIS.
Washington preferisce che la situazione attuale possa protrarsi per altri anni.
L’ISIS ha un controllo parziale sul territorio e non tutte le quattro regioni
sunnite dell’Iraq sono nel completo controllo dei miliziani. Essi si spostano
molto e questi costanti spostamenti danno l’impressione di un controllo
capillare, ma in realtà non è così. Non hanno una base solida in Iraq. Fino a
oggi l’ISIS non ha attaccato gli interessi americani e quindi non vi è un serio
motivo per gli USA per affrontare seriamente i miliziani. Gli attacchi aerei
americani alle postazioni dell’ISIS sono molto blandi e il tutto è solo
finalizzato per tornare a giocare un ruolo importante a livello strategico in
Iraq, per evitare che vi sia un monopolio iraniano nel paese.
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