Perché lo Stato Islamico non ha simpatia per Hamas?



 

 

Qualche settimana fa il sito Al Monitor, specializzato in Medio Oriente e mondo islamico, ha pubblicato un interessante articolo firmato dal ricercatore Ali Mamouri dal quale emerge con chiarezza che molti gruppi salafiti oggigiorno non hanno interesse per il conflitto israelo-palestinese, considerandolo attualmente irrilevante. Infatti i loro appelli sono riconducibili a un duro confronto attraverso esecuzioni, attacchi e attentati con i governi dei paesi musulmani. E ciò proprio nel momento in cui una entità come lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria viene presentato da alcuni media nostrani come alleato di Hamas, in una sorta di battaglia epocale contro il mondo giudaico-cristiano, ovvero l’Occidente composto dalla triade USA-Europa-Israele.  

Nell’articolo di Mamouri dal titolo “Perché lo Stato Islamico non ha simpatia per Hamas?” l’autore si chiede come mai una volta conquistati importanti porzioni di territorio in Siria e Iraq i fondamentalisti non mobilitino le masse islamiche contro quello che spesso nella propaganda islamista viene definito come un grande nemico: lo Stato ebraico.

Addirittura tramite i social network abbiamo potuto leggere dei post di militanti jihadisti dai toni abbastanza emblematici:

“The Hamas government is apostate, and what it is doing does not constitute jihad, but rather a defense of democracy.”

E ancora:

“Khaled Meshaal [capo di Hamas]: Hamas fights for the sake of freedom and independence. The Islamic State: it fights so that all religion can be for God.”

Lo sceicco salafita egiziano Talaat Zahran inoltre, ha dichiarato il 22 luglio 2014 che non bisogna aiutare il popolo di Gaza in quanto essi non seguono una leadership legittima e perché Hamas è alleata degli eretici sciiti, visti i legami con l’Iran e Hezbollah. La posizione dei salafiti quindi non è solo una istanza politica, ma addirittura un dogma teologico.

Il jihad infatti, la Guerra santa islamica, o se si preferisce la guerra giusta, legale, per usare la terminologia di Sant’Agostino (bellum iustum), può essere proclamata solo da una autorità legittima; evidentemente la leadership di Hamas non è legittima per i jihadisti, non essendo conformata ai diktat dell’autoproclamato califfo Al Baghdadi.

I salafiti hanno interesse a purificare l’Islam dalle sozzure interne, prima di tutto dagli sciiti e da quei sunniti che non li combattono. Spesso essi fanno l’esempio di alcuni grandi personaggi del passato, come il Saladino, celebre per aver prima sconfitto gli sciiti e poi aver promosso la guerra santa contro i cristiani per conquistare Gerusalemme.

Durante la recente Guerra di Gaza addirittura dei militanti dell’ISIS hanno bruciato e vilipeso la bandiera palestinese, in quanto essa rappresenta una nazione particolare e non l’ideale internazionalista e panislamico del jihadismo, contrario al particolarismo e al nazionalismo.

E non è nemmeno un caso, come ricorda giustamente l’autore dell’articolo di Al Monitor, che i gruppi salafiti a Gaza sono feroci oppositori del governo gazawi guidato da Hamas.

 

Vedi http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2014/07/islamic-state-fighting-hamas-priority-before-israel.html#ixzz3BASflyqD

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