Un importante punto in comune tra settari sunniti e settari sciiti: l’odio nei confronti della causa palestinese

 
Come sappiamo bene, il mondo islamico, nonostante non pochi punti in comune fra le varie confessioni e sette, è molto diviso al proprio interno: le divisioni sono di vario genere, politiche, culturali, nazionali, filosofiche, giuridiche, teologiche ecc.
In ogni caso si possono trovare, nelle varie scuole e confessioni, alcune correnti che, pur appartenendo a orientamenti diversi, promuovono un tipo di propaganda molto simile tra loro. E’ il caso ad esempio di alcune fazioni sunnite e sciite, che generalmente possiamo definire come “settarie”. All’interno dei gruppi sunniti hanno questo tipo di approccio taluni esponenti del salafismo, che ritengono lo sciismo il male assoluto e nell’ambito sciita invece ci sono fazioni fortemente anti-sunnite.
Per la serie “gli estremi si toccano”, entrambi questi gruppi hanno un punto in comune molto importante riguardo ai tempi politici salienti del mondo islamico: una certa allergia nei confronti della causa palestinese.
Nelle ultime settimane abbiamo potuto vedere come la guerra di Israele contro Gaza abbia messo in luce in modo chiaro questo atteggiamento. Tra i gruppi sunniti come lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante abbiamo visto affermazioni nette di opposizione ai gruppi palestinesi. Non pochi capi dell’organizzazione estremista sunnita hanno ritenuto le loro cause, in Iraq e in Siria, contro gli sciiti, una priorità rispetto alla causa palestinese. In alcuni casi abbiamo visto addirittura scene di vilipendio nei confronti della bandiera palestinese.
Le accuse poi sono andate oltre, rimproverando ai palestinesi (sunniti), di essersi alleati con gli sciiti (l’Iran in particolare, ma anche la Siria dell’alawita Assad, per non parlare di Hezbollah). Insomma, secondo quelli dell’ISIL, se i palestinesi si alleano con gli sciiti per combattere contro Israele, tanto vale che periscano. Inoltre è sotto gli occhi di tutti come i gruppi jihadisti si siano mobilitati contro la Siria e l’Iraq, mentre per la Palestina non vi è alcuna chiamata alle armi.
D’altro canto non mancano anche tra i gruppi sciiti atteggiamenti negativi nei confronti della causa palestinese. L’accusa contro di essi in questo caso è di essere “sunniti” e in quanto tali eretici. Secondo questi sciiti settari, la causa palestinese è una causa sunnita quindi anti-sciita. In questi ambienti vi è addirittura un esplicito sostegno mediatico a Israele. In particolare alcuni canali satellitari sciiti, con sede a Londra, promuovo una esplicita propaganda antipalestinese, con affermazioni agghiaccianti: “I palestinesi sono vittime degli attacchi israeliani? Meglio!” oppure “Mi raccomando, non partecipate alle manifestazioni per la Giornata di Gerusalemme (1)” e ancora “Gerusalemme per noi non è una priorità”, sono alcune delle esternazioni e degli inviti che vengono rivolti agli sciiti dai sapienti religiosi di queste emittenti.
Insomma, gli estremisti e i settari del mondo islamico, sciiti e sunniti, saranno divisi su tutto, ma almeno nella opposizione alla causa palestinese trovano un importante punto in comune.
 
1-      La Giornata Mondiale di Gerusalemme fu indetta dalla guida della rivoluzione islamica dell’Iran, Imam Khomeini, per ricordare la giustezza della causa palestinese e per sensibilizzare i musulmani in particolare e tutti gli uomini e le donne libere in generale riguardo alle vicissitudini vissute dai palestinesi e dai legittimi abitanti di Gerusalemme. Cade ogni ultimo venerdì del mese arabo-lunare di Ramadan.   

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