Washington valuta raid in Siria contro i terroristi

Miliziani curdi in Iraq impegnati nella lotta contro i fondamentalisti islamici
 
 
 
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, valuterà attacchi aerei in Siria, se saranno necessari a contrastare i militanti sunniti dello Stato islamico in lotta contro il governo di Damasco.

In una conferenza stampa, il vice consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Ben Rhodes ha detto: "Ogni strategia per affrontare l'organizzazione Isil ha a che fare con entrambi i lati del confine in Iraq e Siria. Mentre Obama non ha ancora approvato simili raid [...], non ci faremo limitare dalle frontiere".

 Le ipotesi considerate a Washington sono due. La prima è quella di allargare i raid aerei dall’Iraq alla Siria, per colpire le basi dell’Isil, e poi armare l’opposizione moderata affinché combatta i terroristi sul terreno. La seconda, però, è anche quella di riaprire il dialogo con Assad, affinché si impegni direttamente nella lotta contro i terroristi, o comunque dia via libera alle operazioni contro di loro. Gli Usa sono prudenti su questa ipotesi, ma l’ex capo dell’esercito britannico Lord Dannatt ha suggerito apertamente di cooperare con Assad, perché senza di lui sarebbe impossibile debellare davvero l’Isil.
 

 

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