Ayatollah Khamenei: “Non possiamo collaborare con chi sostiene il terrorismo”



 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
La Guida della Rivoluzione islamica dell’Iran, ayatollah Ali Khamenei, dopo un periodo di ricovero ospedaliero, successivo a un intervento chirurgico, ha lasciato l’ospedale. Egli mentre abbandonava l’istituto clinico e dopo aver ringraziato i medici della struttura, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni riportate dal sito ufficiale dell’ufficio della Guida.  

La Guida della Rivoluzione ha definito le pretese americane di lotta contro l’ISIL del tutto infondate e in risposta ai dirigenti di Washington che hanno rivelato l’intenzione di non invitare l’Iran per la coalizione internazionale anti-ISIL ha affermato che sono stati gli stessi americani nei primi giorni dell’avanzata dei terroristi in Iraq a contattare l’ambasciatore iraniano a Baghdad per chiedergli una riunione bilaterale, in vista di un coordinamento contro l’ISIL.

Egli ha proseguito dicendo: “Il nostro ambasciatore in Iraq ci ha informati della situazione e nonostante il fatto che alcuni qui erano d’accordo su una collaborazione, io ho espresso la mia opposizione.” Secondo la Guida infatti una collaborazione con gli USA contro l’ISIL non ha senso, visto che l’America è parte in causa, avendo dato un contributo importante alla crescita di questo gruppo.

E’ sempre bene ricordare che l’ISIL nasce all’interno del conflitto in Siria, dove l’Occidente ha sostenuto e continua a sostenere le fazioni, anche islamiste, preponderanti sul terreno, in funzione di un rovesciamento o comunque di un indebolimento della presidenza Assad a Damasco. Solo successivamente l’ISIL si è riversato in massa in Iraq, conquistando importanti città come Mousul, ma province come Raqqa (Siria) erano in mano dell’ISIL ben prima della rapida sortita in Mesopotamia.

La Guida ha detto inoltre che le affermazioni americane riguardo al rifiuto di invitare l’Iran per formare una coalizione internazionale sono ridicole, in quanto è stato l’Iran a non voler aderire a tale coalizione dei volenterosi. Evidentemente la Guida intende dire che è ridicolo far parte di un gruppo di paesi, come quelli del Golfo Persico, che hanno sostenuto in tutti i modi formazioni estremiste in funzione anti-siriana. Non ha senso combattere, o pretendere di combattere, gruppi che sono contemporaneamente finanziati.

I sostenitori dell’ISIL se sono sinceri devono smettere di rifornire di armi e soldi, per non parlare degli addestratori, il gruppo estremista. La Guida ha poi affermato che “gli americani hanno costituito una coalizione internazionale contro la Siria, ma non hanno ottenuto nulla; lo stesso accadrà anche per l’Iraq.”  Egli ha poi continuato: “Gli americani e l’ISIL sanno bene che le forze che si sono opposte efficacemente ai terroristi non sono state quelle occidentali, ma quelle irachene, ovvero l’esercito e le milizie popolari.”

La Guida ha terminato il suo breve intervento sottolineando che lo scenario in Iraq e in Siria è simile a quello pakistano, dove, nonostante un governo stabile e un esercito potente, avvengono raid americani senza il consenso delle autorità centrali. La Guida ha inoltre ribadito che gli USA, continuando con questa politica, si troveranno dinnanzi a gravi problemi, come in Iraq negli ultimi dieci anni.

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