Il giorno 26 settembre 2014 coincide con l’inizio del mese
di Dhu l-Hijja e l’arrivo del periodo del Pellegrinaggio per i musulmani.
Compiere il Pellegrinaggio almeno una volta nella vita è un desiderio, oltre
che un dovere religioso, per ogni musulmano. L’importanza del Pellegrinaggio è
talmente elevata che nei racconti religiosi lo si considera il mezzo per
giungere, alla fine del viaggio, alla purificazione dell’uomo da ogni genere di
peccato. Il Pellegrinaggio (Hajj) costituisce il quinto dei pilastri dell'Islam
e non compierlo intenzionalmente, qualora siano presenti le condizioni
economiche, nell’Islam viene considerato un atto blasfemo, nonostante la
persona nella fede e nel credo si consideri formalmente musulmana.
In senso della parola Hajj significa far visita alla Ka’ba e
compiere un rito che, col passare del tempo, ha subito delle modifiche. La
Ka’ba è «la prima “Casa” che è stata eretta per gli uomini è certamente quella
di Bakka [uno dei nomi dato alla Mecca], benedetta, guida del creato» (Sura Al
Imran, versetto 96,97), e proprio per questo la Qibla dei musulmani venne
spostata da Gerusalemme alla Ka’ba, anche perche la storia di quest’ultima
risale a tempi antecedenti il sorgere di molti altri luoghi di culto. Essa fu
creata a beneficio di tutti gli uomini di Dio e non per un periodo o un popolo
in particolare. Quindi da sempre la Ka’ba è rispettata da tutti e nel Sacro
Corano la si definisce la “Casa Antica”, per indicare appunto il fatto che si
tratta di un luogo sacro importante e molto antico. Quindi la Kà’ba senza
nessuna discriminazione e preferenza per la razza, l’etnia e la fede, è stata
da sempre un luogo sicuro, e Dio Onnipotente fece un patto con Abramo e Ismaele
per tenerla sempre pulita per i pellegrini.
L’importanza di questo rito è sottolineata non solo nel
Sacro Corano ma anche nelle tradizioni
del Profeta (saluto di Dio su di lui e la sua famiglia) e degli Imam Sciiti. Ad
esempio, in merito all’ importanza dello Hajj, l’Imam Alì disse:
Dio Onnipotente ha fatto diventare la sua Casa la Qibla per
voi, ed è doveroso per tutti compiere il pellegrinaggio. La gente vi entra come
degli assetati che trovano l’acqua e ne esce come uccelli pronti a volare. Dio
Onnipotente indica la Kà’ba come il simbolo di umiltà e sottomissione dell’uomo
davanti alla Sua grandezza. Egli scegli tra i suoi fedeli coloro che hanno
risposto al Suo invito e si trovano nella posizione dei Suoi profeti e sono
diventati come gli angeli che circondano il Trono divino. Loro avranno i
benefici e si affrettano per raggiungere il perdono promesso da Dio.
(Nahjol Balaghah, sermone 1 articolo 51).
Il mese di Dhu l-Hijja è uno dei mesi più sacri a Dio, e nel
passato gli accordi più importanti venivano stipulati proprio in questo
periodo. Dio scelse il periodo dell’Hajj per il suoi contatti con Mosè, cioè
dall’inizio di Dhu al-Qa'da fino alla prima decade di Dhu l-Hijja, ossia 40
giorni che servono per raggiungere i livelli più alti nella Corte divina.
Il rito del Pellegrinaggio, nel periodo del Profeta Abramo,
veniva svolto in maniera diversa a seconda dell’etnia, e per questo motivo il
Profeta Abramo, dopo aver adempiuto al suo compito di costruire la Ka’ba,
chiese a Dio di mostrargli come fare per venerare la Sua Casa, e Dio lo fece.
Quindi il rito dello Hajj è una rilevazione trasmessa al fondatore della Ka’ba.
Per questo motivo ogni persona, dal momento che decide di
compiere questo viaggio fino al compimento del rito, potrà godere di profondi
cambiamenti spirituali. Ogni passo che viene compiuto in questo viaggio ha il
suo significato e la sua ragion d’essere.
A ogni modo, vedendo un gran numero di pellegrini che nelle
diverse occasioni si presentano e praticano il rito, così difficile e faticoso,
dello Hajj, sorge la domanda: perche bisogna fare tutto questo?
Per compiere questo viaggio abbiamo bisogno di una dovuta
preparazione e conoscenza, tanto che nell’Islam tale rito viene equiparato alla
vita dopo la morte (Maad), essendo le sue cerimonie un valido esempio del
Giorno del Giudizio.
Nel giorno di Giudizio tutti
gli uomini devono aspettarsi l’esame delle loro azioni compiute nella
vita:
“ Saranno riuniti nel convegno del Giorno stabilito” Sura
Al- Waqi’a, versetto 50
“per noi non ci sono intercessori, e neppure un amico
cordiale” Sura Ash-Shùarà versetto 101.
“Sara soffiato nel corno ed ecco che dalle tombe si
pecipiteranno verso il loro Signore” Sura Ya Sin versetto 51
“ Il giorno in cui nessun’anima potrà giovare ad un’altra
anima in alcunché. In quel giorno il potere apparterrà ad Allah”. Surra Al- Infutar
versetto 19
“ Siete venuti a Noi da soli, come vi abbiamo creati la
prima volta”. Sura Al- An’am Versetto 94
Lo Hajj è una sorta di rappresentazione del Giorno del
Giudizio. Cerchiamo quindi di sottolineare alcuni aspetti in comune tra lo Hajj
e il Giorno del Giudizio:
1- La gente nel periodo dello Hajj si raduna e non ha pace
fino completamento del rito.
2- Tutti i pellegrini sono privi di simboli della vita
mondana
3- Tutti rifuggono da tutto ciò che non è Dio
4- Ognuno è solo con se stesso e cerca di avvicinarsi a Dio
e vedere i segni chiari divini che non può vedere nel corso della vita
ordinaria.
5- Si è vestiti solo di due panni bianchi, proprio come se
si fosse avvolti da un sudario
6- Ci si umilia davanti Dio e si prega a piedi scalzi
7- Si confessano i propri peccati davanti Dio
8- Si rispetta la sicurezza della gente e anche degli
animali
9- Si mettono al sicuro i pellegrini e si evita ogni scontro
o fastidio che può disturbarli
Questi rappresentano gli aspetti morali e spirituali dello
Hajj, che però presenta anche degli aspetti politici molto importanti, dato che
lo Hajj manifesta a suo modo la sovranità del governo islamico.
Lo Hajj rappresenta i tre pilastri dell’Islam - Monotesimo,
Profezia e Giustizia di Dio nel Giorno della Resurrezione – e quindi uno dei
suoi risultati più importanti deve manifestarsi nella costituzione del governo
islamico, le cui caratteristiche e funzioni sono riportate nei testi della
giurisprudenza coranica.
Milioni di persone si radunano in un unico luogo per il
pellegrinaggio e seguono lo stesso obiettivo che è quello di «Adorate Allah e
fuggite gli idoli» (Sura An- Nahl, versetto 36), e il compito di riconoscere
gli idoli ricade sul Giurisperito.
La dissociazione dagli idoli da parte di tutti coloro che si
recano in Pellegrinaggio necessita di un’unica Guida che possa essere accettata
da parte di tutti i pellegrini, e questo nell’Islam è stato ribadito più volte.
Per poter comprendere come lo Hajj manifesti l’importanza
del governo islamico basta guardare alla vita e alla condotta del Profeta
dell’Islam, che proprio durante l’ultimo pellegrinaggio nominò il suo successore.
Quindi lo Hajj è un rito religioso che ha degli aspetti sia
sociali che individuali, che non solo avvicina il fedele al suo creatore ma
lancia un suo messaggio politico, e il suo aspetto politico consiste nel
conoscere la situazione del mondo dell’Islam, riconoscere gli idoli ed evitarli
sotto la condotta di una Guida e di un governo islamico, cercare di aiutare le
persone oppresse e divulgare la verità sul mondo dell’Islam.
Speriamo che tutti i pellegrini da tutte le nazioni possano
svolgere questo rito con la serenità e nel miglior modo, e che quando arrivino
alla festa di Sacrificio, che coincide con la fine del periodo dello Hajj,
siano riusciti ad ottenere il perdono da Dio e ricevere la ricompensa di questo
viaggio e tornino da esso con una maggiore conoscenza dal mondo dell’Islam,
affinché possano compiere i giusti passi per eliminare l’ingiustizia, aiutare
le persone oppresse ed evitare la presenza degli idoli nella loro vita.
Ghorban Ali Pourmarjan.
Consigliere Culturale dell’Ambasciata della Repubblica
Islamica dell’Iran - Roma
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