La Siria spacca gli Usa: il segretario alla Difesa attacca Obama

Emerge da recenti rivelazioni che ormai nell'amministrazione Obama ci sono molte voci discordi, soprattutto per ciò che concerne la strategia americana contro l'ISIS. Di seguito un articolo tratto da http://spondasud.it/2014/10/la-siria-spacca-gli-usa-il-segretario-alla-difesa-attacca-obama-5488
 
 
 
 
 
Barack Obama in stato confusionale sulla strategia da adottare in Siria. L’attacco, durissimo, al presidente degli Stati Uniti è tutto interno all’amministrazione e arriva direttamente dal segretario alla Difesa Chuck Hagel secondo il quale “Washington deve mettere in chiaro le sue intenzioni nei confronti del presidente Bashar al Assad”.
 
Hagel non ha dubbi: le politiche degli Usa in Siria sono sul punto di disgregarsi proprio a causa della confusione intorno al rapporto tra America e Assad. Gli Stati Uniti si sono focalizzati prima sui gruppi dello Stato islamico in Iraq e solo successivamente sono intervenuti con bombardamenti in Siria per distruggere le vie attraverso le quali i jihadisti fanno arrivare i rifornimenti. In più hanno deciso di addestrare e armare un gruppo di 5.000 ribelli moderati, senza però attaccare le forze di Assad, che combattono contro gli stessi ribelli moderati.
 
Come conferma il New York Times questa posizione è emersa da una nota inviata dal capo del Pentagono a Susan Rice, consigliere per la Sicurezza di Obama.

 Le critiche al presidente Obama confermano la volontà dei vertici militari americani e di una parte del mondo politico a stelle e strisce di utilizzare i raid contro l’ISIS in Siria solo come un pretesto per indebolire il presidente Assad. Un grimaldello per aprire la porta che conduce a Damasco.
 
Per questa ragione molti analisti, politici e ex militari hanno contestato duramente la strategia della Casa Bianca: bombardare solo l’Isis potrebbe infatti fare il gioco del Regime che potrebbe così riprendere posizioni nelle aree controllate dai jihadisti. Obama, dal canto suo, starebbe anche preparandosi a un rimpasto dei suoi consiglieri in posizioni chiave dopo le critiche sulla risposta data all’Isis e all’emergenza Ebola.
 
 
 

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