“Dalla Primavera Araba all’ISIS”

 
    
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Sabato 15 novembre la Comunità Militante di Raido ha organizzato, presso i suoi locali, un evento per rimettere ordine in mezzo al caos, per riaffermare la verità sulle menzogne scatenate dai media di tutto il mondo, al soldo del pensiero unico. Con la conferenza “Dalla Primavera Araba all’Isis” si è parlato dell’ennesimo capitolo della guerra di (in)civiltà condotta dall’occidente verso alcuni di quei popoli che ancora sono liberi di difendere la loro tradizione. Si è parlato infatti dell’ISIS, naturale evoluzione di quello che sono state le primavere arabe, conAndrea Marcigliano, saggista e animatore de ‘Il Nodo di Gordio’, che ha analizzato la natura geopolitica del fenomeno, e con l’Hujjatulislam Damiano Abbas Di Palma, dell’Ass.ne Islamica Imam Mahdi, che ha trattato l’argomento da un punto di vista spirituale ed escatologico. 
 
L’ISIS, come dicevamo, è il prodotto fisiologico delle primavere arabe, le quali a loro volta affondano le loro radici nella strategia geopolitica che gli Stati Uniti hanno adottato ancor prima dell’11 settembre 2001, ossia dalla caduta del Muro di Berlino: così subito Andrea Marcigliano ha inquadrato l’argomento. Da quel momento storico infatti gli USA si sono trovati di fronte al problema di affermare la loro leadership al livello mondiale al di fuori di un contesto bipolare, cercando di mantenersi come unici referenti dell’ordine internazionale. L’ISIS sarebbe a tal proposito l’ennesimo focolaio, da loro finanziato in maniera diretta ed indiretta, deputato a portare avanti la strategia del divide et impera per mantenere il vicino oriente in una situazione di profonda instabilità, al fine di meglio controllarlo ed asservirlo ad interessi economici. Non è infatti un caso che l’ISIS sia nato come costola distaccata da Al-Qaeda, ormai riconosciuto strumento in mano alla CIA.
 
Abbas Di Palma ha puntato subito i riflettori sull’aspetto culturale e spirituale del problema, scindendo quello che è il vero Islam – concreta e vivente esperienza spirituale – dalle contraffazioni dei media, tra le quali la più recente è, appunto, identificarlo con l’ISIS. Il cosiddetto “Califfato” non è altro che un’entità politico-militare che porta avanti un’ideologia di ispirazione wahabita – lettura tra le più moderne dell’islam (risalente infatti all’incirca a 250 anni fa) estremamente rigorista e fanatica – e smascherando di pari passo la confusione, creata del tutto ad arte dai media occidentali, tra il concetto di “musulmano” e quello di “terrorista”.
 
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Analizzando poi alcuni tra i suoi miti, Abbas Di Palma, ha fatto luce su come, già agli albori di questa tradizione, il suo profeta Muhammad ne avesse messo in guardia i fedeli da coloro che avrebbero giustificato la loro violenza con la loro erudizione, del tutto letterale e priva di fede e contenuti spirituali: questo sarebbe stato un segno dei tempi ultimi. Proprio quello che si sta verificando nell’ISIS, i cui rappresentanti inneggiano all’intolleranza religiosa contro gli stessi musulmani che non ne condividano le posizioni: questo modus operandi si configura quindi come un tumore interno allo stesso Islam. Molto interessante il suo ultimo inciso sulla confusione dei termini “Guerra Santa” – creazione giornalistica ad arte, in quanto rappresenta un termine del tutto assente all’interno del testo Coranico – e Jihad, la cui traduzione corretta è “Sforzo”: lo stesso che ogni musulmano deve condurre nella propria vita per ricongiungersi a Dio e che rende sacra ogni sua azione. E’ l’identico sforzo che accomuna una madre che cresce suo figlio in maniera retta ad un fedele durante il digiuno, ma anche ad un guerriero che si immola nella difesa della propria tradizione. In una parola: ascesi.
 
A margine della conferenza si è poi svolta un’intervista a cura della Redazione italiana della radio IRIB che potrete ascoltare cliccando QUI.
 
 

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