Il "Riempitivo" di Buttafuoco, da "Il Foglio"

L’odio incolla la carne alla morte più di quanto eros abbia a risolversi con thanatos. Ieri, leggendo e ascoltando i commenti sull’accordo tra Iran e il mondo cosiddetto libero, ho calcolato un carico incredibile di odio e se a tutti i pregiudizi è offerto un contravveleno – all’omofobia, alla xenofobia, all’islamofobia perfino – nessun antidoto, nel mondo dell’umanità emancipata, è possibile per far fronte alla russofobia o al razzismo esplicito contro gli iraniani di cui fanno vanto i conservatori e la destra bottegaia. Me ne accorgo nel mio piccolo, io che di mio me la studio la Persia, giusto ieri tornata al centro del Grande Gioco, di quanti scaracchi d’odio m’arrivano a modo di una carambola proprio gratuita. Neppure al tempo dell’antifascismo militante un’atmosfera così, così incendiaria, e quel che meraviglia è che i conservatori – e con loro la destra bottegaia – neppure alla canea dell’Isis riservano certi gargarismi, anzi. Tutto si rivela nei dettagli e in una minaccia che ho ricevuto via Twitter, un particolare – descritto in un post scriptum – mi ha confermato quanto l’odio s’incolli alla carne. Così ho letto: “Se non ci arriviamo noi, ci sarà l’Isis a distruggervi”. Proprio così: l’odio s’incolla alla carne. In un talamo assai ambito dai liberi destrorsi occidentalisti e analfabeti: il caos.
P. Buttafuoco, Il Foglio 

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