L'Accordo di Vienna si attua. Anzi no

Come già mesi fa avevamo previsto, nonostante in molti prevalesse l'ottimismo, l'accordo tra l'Iran e gli USA sul nucleare, lungi dal raggiungere una fase attuativa convincente, continua a segnare inceppi clamorosi. Ora, con molto ritardo, se ne incomincia anche ad accorgere il governo di Hassan Rohani
 
Da "La Stampa":
 
Il presidente iraniano Hassan Rohani ha ordinato al ministero della Difesa di accelerare il programma missilistico di Teheran, in risposta alle nuove sanzioni che gli Stati Uniti che preparando contro la Repubblica islamica.
 
Il leader di Teheran ha precisato che l’Iran «non ha mai negoziato sulle proprie capacità di difesa, incluso il programma missilistico», e che «non accetterà alcuna restrizione in questo ambito». «Se gli Usa continuano la loro illegittima interferenza nel diritto dell’Iran di difendersi, un nuovo programma sarà messo a punto per migliorare le capacità missilistiche» della Repubblica islamica, ha avvertito inoltre il presidente iraniano. 
 
A poche ore dalle dichiarazioni dell’Iran, il Wall Street Journal scrive però che la Casa Bianca ha rinviato i piani per imporre nuove sanzioni finanziarie. Lo riferiscono funzionari americani citati dal giornale. In precedenza, fonti citate dal quotidiano americano avevano fatto sapere che l’amministrazione Obama starebbe preparando di imporre le sue prime sanzioni finanziarie sul Paese da quando è stato raggiunto l’accordo sul programma nucleare a luglio. Il programma del dipartimento del Tesoro americano riguarderebbe società e individui che avrebbero operato in Iran, in particolare allo sviluppo del programma di missili balistici di Teheran.  
 
 
 

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