L'Iran tra religione e politica: conferenza alla Statale di Milano






Lo scorso 9 marzo 2016 presso l'Università Statale di Milano si è svolto un incontro pubblico dedicato all'Iran e allo sciismo, organizzato da alcune associazioni studentesche dell'ateneo meneghino (Dissidia UNIMI e LO STUDENTE QUALUNQUE). Durante la conferenza i relatori hanno discusso di storia e attualità, con un'attenzione particolare all'evoluzione dello sciismo, religione ufficiale dell'Iran da alcuni secoli, e al ruolo politico regionale della Repubblica Islamica fondata dall'Imam Khomeini. 



In particolare Elisa Ada Giunchi, docente universitaria, ha sottolineato il ruolo iraniano nelle attuali vicende mediorientali, come ad esempio il sostegno diretto e indiretto di Teheran al governo siriano guidato da Bashar Assad; la docente ha poi rimarcato il fatto che una parte consistente del caos regionale lo si deve all'ingerenza dell'Arabia Saudita negli affari degli altri paesi, un progetto questo che va avanti da alcuni decenni. Riadh, secondo la Professoressa Giunchi, vuole espandere la sua influenza in funzione anti-iraniana grazie al sostegno alla rete internazionale del wahhabismo, e ciò è chiaramente constatabile per via del sostengo del governo saudita rispetto a formazioni eversive come Al Qaida, in Siria come in altre zone del Medio Oriente. 




L'altro relatore, Paolo Rada, studioso di Islam, presentato dagli organizzatori come sciita italiano, membro dell'Associazione Islamica Imam Mahdi e Direttore del Dipartimento di Studi storici del centro studi Dimore della Sapienza, ha invece fatto una sintesi acuta dell'evoluzione storica dello sciismo dagli albori, ovvero da quando l'Imam Ali, cugino di Maometto, per volontà divina fu scelto per guidare i musulmani dopo la dipartita del Profeta, sino ai giorni nostri, ovvero fino alla fondazione della Repubblica Islamica dell'Iran, grazie all'ideologia del khomeinismo, cioè una sorta di reinterpretazione militante, rivoluzionaria e antimperialista dell'Islam sciita, che sino a quel momento si era limitata ad essere una scuola religiosa relativamente quietista. Infine c'è stato l'intervento del giornalista di Famiglia Cristiana, Fulvio Scaglione, che ha accennato al ruolo dell'Iran come paese cerniera tra occidente e oriente, funzione che l'Iran sta riscoprendo soprattutto grazie alla presidenza Rohani, il quale sembra porsi in una via mediana rispetto al filo-occidentalismo acritico dello Shah Reza Pahlavi, e all'anti-occidentalismo sfrenato del khomeinismo della prima ora. L'evento nel complesso ha delineato come il ruolo dell'Iran nello scacchiere internazionale sia importante, e anche come tale paese, nonostante una certa propaganda, sia in realtà un modello sostenibile, tra alti e bassi, di una compiuta democrazia islamica in fase di consolidamento, al contrario delle monarchie reazionarie della regione, le quali vivono ancora un vero e proprio medioevo istituzionale.    

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