di Ali Reza Jalali
Secondo H. Kissinger,
distruggere l'Isis porterebbe ad un Medio Oriente totalmente in mano all'Iran.
Il Segretario di Stato USA ai tempi di Nixon, tra i massimi esperti mondiali di
politica internazionale, alla veneranda età di 94 anni, ha affermato che senza
il califfato autoproclamato dell'Isis la regione rischierebbe un "impero
iraniano radicale".
Lo riporta il sito del
quotidiano "Indipendent", sottolineando come per Washington sia
difficile prendere una posizione netta se da un lato c'è l'Isis e dall'altro
Teheran. Kissinger ha affermato che "In queste circostanze, l'opzione
tradizionale in base al quale il nemico del tuo nemico può essere considerato
come tuo amico non si applica più. Nel Medio Oriente moderno, il nemico del tuo
nemico può anche essere il tuo nemico."
Secondo lo stratega
americano le cose sono molto complicate in quanto le grandi potenze, Nato e
Russia, non hanno un accordo su come dirimere la controversia mediorientale;
inoltre, gli attori regionali, nonostante a parole siano contrari all'Isis, sia
nel campo sciita che in quello sunnita, nei fatti non hanno lo stesso
atteggiamento nei confronti del califfato. I paesi arabi sunniti infatti sanno
bene che togliere di mezzo l'Isis tra Siria e Iraq creerebbe una continuità
territoriale da Teheran a Beirut in favore della Repubblica Islamica.
Non è la prima volta che
Kissinger mette in guardia l'occidente rispetto al conflitto mediorientale:
circa un anno fa lo stratega americano aveva detto che la più grande minaccia
(agli interessi Usa ovviamente) è l'Iran e non l'Isis. Kissinger negli ultimi
anni ha più volte parlato di una rinascita per l'impero persiano, dall'Asia
centrale al Mediterraneo.
Bisogna però sottolineare
che le affermazioni di Kissinger sono vere a metà; se è vero che gli eventi
degli ultimi anni hanno rafforzato il ruolo iraniano in Medio Oriente, visto lo
schieramento in prima linea contro il terrorismo, d'altro canto pensare, come
fa in mala fede Kissinger, che l'occidente sia neutrale o che addirittura tifi
per l'Iran, è del tutto errato.
Gli stessi politici
americani, sia democratici che repubblicani, hanno negli ultimi anni più volte
affermato senza mezzi termini che a fomentare e sostenere l'Isis siano stati
alcuni ambienti mediorientali vicini a Washington. Trump senza mezzi termini ha
addirittura puntato il dito contro Obama e la Clinton.
Kissinger fa inoltre
finta di non sapere che senza l'impegno iraniano non solo il Medio Oriente
sarebbe in mano all'Isis, ma anche per l'occidente, ovvero per l'Europa, la
minaccia del terrorismo sarebbe molto più importante rispetto alla situazione
attuale.
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