Chi c'è dietro l'attacco terroristico di Mosca?

 È vero, l'Isis ha rivendicato l'attacco di Mosca. Ma i russi - senza negare esplicitamente il ruolo del gruppo terrorista - puntano il dito contro Kiev. Gli americani dal canto loro insistono per la versione ufficiale ("Sono stato quelli dell'Isis") e scagionano L'Ucraina. D'altro canto i terroristi di origine centro asiatica che sembra siano entrati in territorio russo i primi di marzo vi aereo dalla Turchia sono stati catturati dagli agenti russi mentre stavano cercando di scappare proprio in Ucraina. 

Fin qui - per riuscire a rispondere alla domanda fatidica: chi c'è dietro l'attacco terroristico di Mosca? - Abbiamo alcuni indizi: Isis, Stati uniti (ovvero l'occidente), Ucraina, Asia centrale, Russia, Turchia. 

Cerchiamo per cui di fare delle ipotesi: 

1. È un attentato eseguito dall'Isis, ma manovrato dai russi che con la scusa del terrorismo di matrice Ucraina vogliono aumentare la pressione su Kiev e portare attacchi decisivi contro il nemico. Insomma, una vera e propria strategia della tensione. 

2. È un attentato eseguito dall'Isis, ma orchestrato da Ucraina e servizi occidentali e della Nato (con ruolo importante della Turchia che gestisce per conto dell'alleanza Atlantica i legami col terrorismo islamico centro asiatico eterodiretto da immolare in alcuni casi contro l'Armenia e in altri casi contro Russia o Iran o Afghanistan) per colpire la Russia e mandare un messaggio a Putin; se alzi troppo il tiro sul fronte ucraino te la faremo pagare cara. 

3. È un attentato eseguito dall'Isis. Punto e basta. 

In certi ambienti occidentali si opta per la prima versione. I russi e altri attori vicini a Mosca (penso agli iraniani in primis), optano per la seconda versione. Gli americani e gli occidentali (a livello ufficiale) sono orientati per la terza. 

Su chi sia l'esecutore materiale non ci sono dubbi. Ma sul ruolo degli sponsor (operazioni di questo tipo necessitano di un livello relativamente alto di coordinamento tra più gruppi e senza un supporto dei sistemi di intelligence difficilmente possono essere attuati: implicitamente per cui la terza ipotesi è da scartare) si gioca la vera partita. La Russia può decidere di alzare la tensione in Ucraina anche senza questo tipo di operazioni. In fondo, come ha affermato Lucio Caracciolo, l'attentato di Mosca dimostra le falle del sistema di sicurezza russo. Perché Putin dovrebbe farsi un attentato che è uno smacco a se stesso, a pochi giorni dalla sua trionfale rielezione? Per cui penso che la prima ipotesi sia da scartare. 

Rimane la seconda ipotesi; che è quella più logica, in un contesto in cui la Nato è (per mezzo del governo di Kiev) in guerra contro la Russia. Sia l'Isis (in  guerra contro i russi sin dai tempi della guerra siriana) che la Nato hanno  come nemico comune la Russia. Ed è noto che in politica spesso il nemico del mio nemico è mio amico. Tralasciando le origini dell'Isis che per esplicita dichiarazione dell'ex presidente americano Trump sono da rintracciare nel Deep State statunitense - The Donald disse senza mezzi termini che fu l'amministrazione democratica degli USA a creare l'Isis - oggi vi è una chiara convergenza dei servizi occidentali con il gruppo radicale impiantato in Afghanistan e che negli ultimi tempi ha colpito in modo sistematico sia nello Stato guidato dai Talebani, sia in Iran, sia in Russia, facendo centinaia di vittime solo negli ultimi mesi. Non è un caso che l'Isis colpisca prevalentemente in paesi con governi nemici o comunque non amici degli americani. 

Per cui l'accusa di Mosca a Kiev - se interpretato come un'accusa all'Ucraina e alla Nato che sostiene lo sforzo bellico di tale paese - come mandante dell' attentato, a pensarci bene, non è del tutto senza senso. 

È pure vero  che a pensar male si fa peccato, ma si ha quasi sempre ragione.  

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