Udite udite: le notizie sugli stupri di Hamas erano false! Qualcuno chiederà scusa?

 L'avvocatessa israeliana Cochav Elkayam-Levy ha raccolto milioni di dollari in aiuti diffondendo "ricerche errate e false storie" sugli attacchi di Hamas del 7 ottobre; lo riferisce un quotidiano israeliano, citando fonti ufficiali le quali sottolineano che la storia della "donna incinta a cui è stata tagliata la pancia", ampiamente pubblicizzata dai media occidentali sarebbe una menzogna; il quotidiano Yedioth Ahronoth, citando fonti anonime del governo israeliano, ha affermato che "lei (L'avvocatessa) è una persona inaffidabile" e che gran parte delle prove presentate da Elkayam-Levy non hanno a che fare con Hamas. 

"Elkayam-Levy ha raccolto milioni di dollari per diffondere notizie false", ha aggiunto il report israeliano. Un altro funzionario israeliano inoltre ha rivelato a Yedioth Ahronoth che Elkayam-Levy, che ha attirato l’attenzione per le dichiarazioni rilasciate ai canali di informazione internazionali in seguito agli attacchi del 7 ottobre, ha ricevuto milioni di dollari in aiuti attraverso la “commissione civile” da lei istituita. Riferendosi alla sua richiesta di sostegno per quasi 8 milioni di dollari di cui aveva bisogno per le sue attività nel 2024, il funzionario ha detto: "Anche l'ambasciatore americano in Giappone Rahm Emanuel l'ha aiutata. Ha raccolto denaro da un gran numero di persone e ha persino iniziato a chiedere soldi per lei stessa". 

Il report di Elkayam-Levy del 28 ottobre, in cui si parlava delle "violenze sessuali sistematiche" di Hamas, è stato messo in discussione dopo che il New York Times ha cancellato dal proprio sito la notizia riguardo a presunti "cadaveri di giovani ragazze israeliane violentate", fake news ampiamente utilizzata dai media occidentali. 

 Secondo un articolo del giornale statunitense del 25 marzo, la dichiarazione di un ufficiale sanitario  israeliano di nome Guy Melamed al quotidiano secondo cui "avrebbe visto i corpi di giovani ragazze nude che sembravano essere state violentate nel Kibbutz Beeri " si è rivelata del tutto falsa.

(Questo articolo è presente in forme diverse su molti siti in lingua inglese; attraverso una semplice ricerca su internet potrete appurare la bontà di tale notizia) 

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