Assad è caduto e come prima cosa, come prevedibile, Israele invade parti della Siria e bombarda a tappeto ciò che rimane delle infrastrutture strategiche del paese
Assad è caduto e si è probabilmente rifugiato a Mosca mentre come era prevedibile Israele approfitta del vuoto di potere per occupare alcune zone a sud ovest della Siria e vicino al confine libanese per evitare il passaggio di armi dalla Siria a Hezbollah in Libano. Inoltre Sion sta martellando le infrastrutture strategiche del paese arabo per evitare colpi di coda dell'asse della resistenza (la scusa ufficiale è che i ribelli jihadisti non si impossessino di armi che potrebbero essere usate un domani contro Israele).
La Siria esce formalmente dell'asse della resistenza e viene meno uno degli alleati importanti dell'Iran in Medio Oriente e non è un caso che gli israeliani sono contenti come una Pasqua.
Come ha detto un canale sionista, ormai l'autostrada della resistenza Tehran, Baghdad, Damasco, Beirut appartiene al passato.
Ora gli iraniani se vogliono interrompere la catena di eventi per loro nefasti (dall'omicido di Nasrallah, fino agli attacchi aerei contro il territorio della Repubblica Islamica, dell'uccisione dei capi di Hezbollah fino agli eventi siriani) devono riorganizzarsi e tenere la linea del fronte in Libano e in Iraq, prossime presumibili tappe della pesante contro offensiva del fronte americano-sionista nel Vicino Oriente post 7 ottobre.
(Ps. Israele è di fatto riuscito a spostare la guerra dall'interno della Palestina occupata a fuori dai propri confini)
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