Fonti libanesi: a tradire Assad è stato il suo esercito

 All'indomani della caduta di Aleppo e con più forza dopo la disfatta di Damasco sono circolate voci su possibili tradimenti e trame oscure dietro alla clamorosa e rapida dissoluzione del regime di Bashar Assad. 

Una delle ipotesi esternate da alcuni addetti ai lavori fu quella dell'accordo segreto tra Russia e USA. La Siria e L'Ucraina occidentale alla Nato e la Siria a Stati Uniti, Israele e Turchia col permesso ai russi di restare a Latakia e Tartous presso le basi aeree e navali di Mosca sul Mediterraneo e L'Ucraina orientale e la Crimea a Putin. Solo così, secondo i fautori di questa teoria del complotto, si spiegherebbe la rapida disfatta di Assad. 

Senza voler negare tali teorie, alle quali potremmo aggiungere quella del tradimento della fazione riformatrice iraniana (che detiene il potere esecutivo a Tehran col governo Pezeshkian) la quale avrebbe fatto di tutto per non aiutare Assad in cambio di un alleggerimento delle sanzioni occidentali contro la Repubblica Islamica, l'ipotesi più verosimile tra quelle legate al "complotto internazionale" è quella recentemente affermata da un giornalista (Kamal Khalaf) del canale vicino a Hezbollah, Al Mayadeen, il quale ha messo l'accento su un possibile accordo tra Turchia e alti ranghi dell'esercito siriano. 

Kamal Khalaf, basandosi su fonti interne all'esercito siriano, ha detto quanto segue (riporto i punti salienti):

- Dopo la caduta di Aleppo Assad è andato da Putin. Quest'ultimo gli ha detto di avere due soluzioni: 1. I russi bombardano e i siriani con l'aiuto di iraniani e Hezbollah pensano alle operazioni di terra per fermare gli oppositori armati. 2. Assad deve trattare con Erdogan per trovare una soluzione intermedia che soddisfi anche le istanze turche. 

- Assad ha rifiutato la seconda opzione e ha accettato la prima (Ciò dimostrerebbe implicitamente l'assenza di un complotto russo o iraniano o un tradimento dello stesso Assad). 

- Al rientro di Assad in Siria però non solo Aleppo era in mano ai filo-turchi, ma anche Hama era caduta. 

- Assad allora discute con iraniani e Hezbollah per organizzare una resistenza assidua a Homs, ultima città importante prima di Damasco. 

- Hezbollah e iraniani accettano, ma hanno bisogno di tempo per organizzarsi visto che la presenza di truppe in Siria è stata fortemente ridimensionata sia per volontà dello stesso Assad (E qui verrebbe fuori un grande errore tattico di Assad; ma una cosa è un errore, una cosa è un complotto), sia per via della guerra in Libano. 

- Clamorosamente, nel mentre dei preparativi per la grande resistenza a Homs con esercito siriano, filo-iraniani (a terra) e russi (via aerea), l'esercito siriano (ovvero il grosso delle truppe di terra) riceve l'ordine da parte dei ranghi militari di ritirarsi da tutti i fronti. 

- I turchi a quel punto informano russi e iraniani che Ankara si è segretamente accordata con gli ufficiali siriani e il destino di Damasco è già segnato. L'unica cosa che concedono i turchi è che il ritiro degli iraniani avvenga senza spargimento di sangue. 

- Assad comprende la situazione impossibile da gestire e in accordo coi russi lascia Damasco. 

Ovviamente anche questa è una versione dei fatti, come lo sono le altre. I lettori sono liberi di farsi l'opinione che vogliono...

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