In Iran c'è un detto che dice: il diavolo se esce dalla porta rientra dalla finestra. Tradotto in ambito geopolitico e senza voler dare un giudizio di valore riguardo alla parola diavolo, questo detto diventa: chi esce da un contesto, non è detto che non riesca a ritornare.
Nella guerra tra il 2011 e il 2020, i terroristi sostenuti dalla Turchia erano arrivati a pochi km dal centro di Damasco, avevano conquistato Aleppo e poi sono stati mandati via. Qualche giorno fa sono tornati da vincitori. I talebani sono stati cacciati da Kabul nel 2001. Sono tornati da conquistatori 20 anni dopo. Gli americani erano andati via dall'Iraq. Con la scusa dell'Isis sono tornati poco dopo. Gli israeliani avevano conquistato Quneitaryah nel Golan nel 1967; sono stati cacciati nel 1973. Ora sono tornati.
Quello che voglio dire è questo: in Siria L'Iran è stato sconfitto ed estromesso. Ma questo non vuol dire che gli iraniani non hanno alcuna possibilità di tornare. In fin dei conti Hezbollah è al suo posto in Libano e la Resistenza islamica dell'Iraq (composta da diversi gruppi armati vicini agli iraniani) continua ad avere un ruolo importante in Mesopotamia. (Proprio in queste ore il Segretario di stato americano ha incontrato il premier iracheno chiedendogli di fare di tutto per circoscrivere l'operato delle milizie filo-iraniane in Iraq)
L'asse della resistenza è stato indebolito. Ma non è mica morto. In Siria ora inizierà la guerra di tutti contro tutti. E questo è il miglior scenario per gli iraniani che potranno approfittare del caos per ricostruire la propria rete. La Guida Suprema Khamenei ha recentemente affermato che presto i giovani siriani libereranno il proprio paese.
Al momento ci sono 2000 soldati di Assad rifugiati in Iraq. Nelle zone curde e alawite i terroristi sostenuti dalla Turchia (Al Jolani e compagni) non sono certo i benvenuti. Nel resto del paese Al Qaeda, i Fratelli Musulmani, i residui dell'Isis, quelli che stanno con Erdogan ma non coi sauditi, quelli che stanno coi sauditi ma non con Israele, quelli che stanno col Qatar ma non coi turchi, quelli che stanno con gli americani ma non con gli Emirati e chi più ne ha più ne metta si ammazzeranno tra loro indebolendosi vicendevolmente. A breve, sul modello iracheno, forse inizieremo a parlare della Resistenza islamica siriana?
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