Non solo la pressione da nord, ma ora anche da sud: ormai Damasco è sotto tiro e Assad sembra avere le ore contate. E' normale tutto ciò???
L'esercito siriano continua a ritirarsi da tutti i fronti possibili e immaginabili. Le azioni dell'aviazione russa non hanno effetti tangibili. Delle forze dell'asse della resistenza nemmeno l'ombra. È normale tutto ciò? Posso essere d'accordo sull' idea che russi e iraniani così come Hezbollah fossero impegnati su altri fronti. Ma questo livello di disfattismo non è concepibile. Oltre a ciò, ormai Homs e Damasco sono prossime alla caduta e l'assedio non sarà effettuato solo da nord, ma anche da sud visto che anche Deraa al confine con la Giordania è di fatto quasi sotto il controllo dei ribelli.
Il mantenimento al potere di Assad è quasi impossibile e la tranquillità con cui parlano di diplomazia iraniani e russi non fa ben sperare.
Penso che dobbiamo prendere in seria considerazione due aspetti. Perché il governo siriano si stia sfaldando così rapidamente e gli scenari post Assad per Russia e Iran, apparentemente i grandi sconfitti di questa inaspettata evoluzione del conflitto siriano.
Lo sfaldamento del fronte interno assadista e l'immobilismo russo-iraniano
Anche nel conflitto del periodo 2011-2020 Assad senza russi e iraniani (asse della resistenza che comprendeva miliziani libanesi, iraniani, iracheni, afghani e pakistani) sarebbe caduto. Ma l'esercito siriano non si era sfaldato così rapidamente.
La giustificazione dell'impegno russo in Ucraina e dell' asse della resistenza contro Israele negli ultimi due anni da solo non regge. Può essere una giustificazione parziale. Ma da solo non convince. Perché la Siria è troppo importante per Mosca (come sbocco sul Mediterraneo e prima linea di contrasto dell' islamismo radicale caucasico e centroasiatico da sempre spina nel fianco dei russi) e Tehran (come intermediario con Hezbollah) per poter immaginare un disimpegno dal Levante arabo. Non è possibile inoltre che L'esercito siriano si sfaldi in questo modo con l'avanzata di 30 mila straccioni con armi leggere e senza aviazione e con al massimo qualche drone e qualche lancia razzi. Con l'Isis la situazione era molto peggiore.
Ci deve essere anche dell'altro che non viene esternato dagli addetti ai lavori.
Proviamo a fare qualche ipotesi: russi e iraniani sanno che un nuovo conflitto siriano li impantanerebbe. Questo potrebbe essere il desiderio di Washington. Un nuovo Vietnam russo-iraniano. Una guerra di logoramento con esiti imprevedibili. Gli stessi siriani poi sembrano non avere molta voglia di combattere e sembrano rassegnati. Assad potrebbe decidere di fuggire a Mosca o verso la costa del Mediterraneo sotto la protezione russa. Iraniani, assadisti e russi lascerebbero così la Siria in mano a bande armate che si ammazzano tra di loro col sostegno di turchi, americani, israeliani, ecc. Così a impantanarsi sarebbero gli altri. Ma tale scenario in ogni caso costringerebbe almeno i russi a fare di tutto per mantenere il controllo della costa siriana. Mentre per gli iraniani porrebbe il problema di come far arrivare i rifornimenti a favore di Hezbollah.
Gli scenari post-Assad
Nel dopo Assad lo scenario ideale per russi e iraniani sarebbe quello di un nuovo governo a Damasco non ostile. Ma siccome tale ipotesi è quasi impossibile, lo scenario probabile è la guerra di tutti contro tutti. Similmente a quello che avvenne in Libano negli anni 70 e 80. In questo scenario russi e iraniani si defilerebbero (cosa che forse stanno già facendo) per dare spazio a miliziani di diversa estrazione senza punti comuni con la speranza di coinvolgere USA, Turchia e Israele in una guerra di logoramento. A questo punto i russi sarebbero disinteressati a ciò che avviene a est di Latakia e Tartous e in cambio i miliziani per evitare di provocare i russi darebbero il via libera a un governo alawita sotto protezione moscovita.
E gli iraniani dal canto loro si ritirerebbero completamente dalla Siria, rinunciando all'influenza sul Levante arabo; magari con la convinzione che ormai Hezbollah abbia raggiunto un buon livello di autodeterminazione.
Ma tutte queste sono solo ipotesi per cercare di capire come sia possibile una disfatta lampo di tali dimensioni. Ovviamente non abbiamo nessuna garanzia che i terroristi lasceranno i russi indisturbati sulla costa e che Hezbollah sia autosufficiente per quanto riguarda la produzione di armi pesanti e missili a lunga gittata.
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