Il nuovo regime di Damasco guidato dall'ex capo di Al Qaeda in Siria Muhammad Al Jolani sta di fatto portando a termine il piano israeliano conosciuto come Piano Yinon.
L'obbiettivo è la frantumazione del mosaico etnico e religioso della Siria. La caduta di Assad e l'ascesa di Al Jolani stanno facilitando l'avverarsi di questo scenario.
Ormai il regime di Al Jolani controlla solo la parte centrale del paese e nelle zone periferiche la fazione terrorista di Al Jolani fatica (per usare un eufemismo) a controllare la situazione.
A nord est i curdi col sostegno diretto americano e indiretto di altri attori regionali e internazionali controllano almeno un quarto della Siria.
A nord la presenza dell'esercito nazionale (Jeish al Watani) legato alle forze armate turche lotta contro i curdi e di fatto controlla alcune zone a nord e nord est di Aleppo.
A sud Israele ha preso il controllo di alcune zone nelle regioni di Qunaytaryah, Deraa e della periferia di Damasco (Rif Dimeshq).
Sempre a sud i drusi della zona di Soweidah di fatto hanno preso il controllo della regione omonima espellendo gli elementi legati ad Al Jolani.
A ovest nelle zone alawite sono in corso duri scontri tra la resistenza locale e i terroristi sostenuti dal regime di Al Jolani.
Insomma: c'era una volta la Siria...
E questo era lo scenario auspicato dagli israeliani per la Siria sin dagli anni ottanta. Il Piano Yinon grazie alla caduta di Assad si sta realizzando con la creazione di zone autonome centrifughe rispetto all'autorità di Damasco come il Kurdistan, il "Drusistan", ecc...
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