Domenica prossima il Parlamento (Majles) iraniano discuterà la proposta firmata da 71 deputati (su un totale di circa parlamentari) di rivedere la dottrina nucleare ufficiale dello Stato la quale attualmente prevede l'uso dell'atomica solo per scopi civili.
Recentemente la Guida Suprema Khamenei ha ribadito che l'Iran non ha intenzione di costruire la bomba atomica.
Nonostante ciò 71 deputati hanno chiesto ufficialmente alle autorità governative (in particolare all'Alto Consiglio per la sicurezza nazionale, ente presieduto dal presidente della Repubblica e supervisionato dalla Guida in persona) di rivedere tale dottrina nucleare ufficiale.
La mossa potrebbe avere un doppio valore: a prescindere dal voto favorevole o meno dell'aula, le autorità iraniane vogliono mandare un messaggio all'occidente: se tornano le sanzioni Onu l'Iran uscirà dal Trattato di non proliferazione. Ma potrebbe avere non solo un valore di minaccia, ma un cambio di strategia reale.
Alcuni analisti però ritengono che questa è solo una mossa dettata dalla volontà di una minoranza radicale all'interno dell'establishment iraniano e la maggioranza (anche tra i cosiddetti conservatori) non vuole l'uscita dal NPT.
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